X-Files: sei episodi e un finale mozzafiato per attendere la nuova stagione

X-Files: sei episodi e un finale mozzafiato per attendere la nuova stagione

NEL2xAkZgiYKPN_1_bIl finale aperto di una serie è d’obbligo, soprattutto quando si vuole creare aspettativa. Certo è che Chris Carter con la nuova stagione di X-Files non ha certamente scherzato in questo senso. Va bene tutto, ma lasciarci a naso in su, a guardare quella che potrebbe essere un’astronave, ma anche un aereo sperimentale, che illumina Mulder e Scully è veramente crudele.

XF_sc7_0067rjw_hires2fLe aspettative sulla nuova serie – non nascondiamocelo – erano veramente tante. Dopo anni e anni di silenzio, tornavano sul piccolo schermo una delle coppie più amate della tv: l’agente Fox Mulder (un David Duchovny visibilmente invecchiato) e l’agente Dana Scully (Gillian Anderson che invece si presenta in perfetta forma e forse ancora più bella con la maturità). E con loro, tutto il ‘circo’ di X-Files: non è mancato veramente nessuno in questi sei episodi che hanno voluto rinverdire i fasti di una delle serie cult degli Anni Novanta.

Gli elementi tipici della serie non sono mancati, ma a una prima visione, in realtà, la serie sembra un po’ deboluccia. Un po’ strizza l’occhio al passato. Un po’ guarda al presente, cercando di prendere quelli che sono i temi che vanno per la maggiore – il complottista su web, pandemie, scie chimiche e quant’altro – senza però arrivare mai alle vette a cui ci avevano abituati le serie, chiamiamole, storiche.
x-files-20161Colpisce un po’ il fatto che il più scettico tra i due protagonisti è Mulder, mentre Scully è a tratti un po’ troppo ‘nostalgica’ per quella maternità che ha deciso di non vivere appieno, per salvare il figlio, dato alla fine in adozione (si vedano gli episodi finali dell’ultima stagione). Un fil rouge che va sottotraccia – quello del figlioletto adottato da non si sa chi – talmente sottotraccia da farci pensare che sarà questo uno dei temi portanti della prossima stagione.

Il gioco tra passato e presente è continuamente utilizzato da Chris Carter, tanto che non sono pochi gli inserti degli episodi ‘storici’. Momenti del passato rimessi in gioco, che alla fine fanno anche comodo, perché fungono da ‘reminder’.

Però non basta.

Diciamo che, mentre tra gli Anni Novanta e i primi Duemila la serie era molto all’avanguardia, adesso qualcosa non torna. E’ un po’ come se X-Files si fosse fermato nel tempo e adesso non bastasse più.

O forse, molto semplicemente, come tutte le cose diventate ‘di culto’, l’aspettativa era molto alta. Troppo alta.

Ma – e questa è l’ipotesi che personalmente trovo più plausibile – la stagione del ‘ritorno’ degli X-Files era solo preparatoria a quella che sarà la vera storia che, di fatto, partirà solo con la prossima serie.

E ora, terminati i primi sei episodi, non resta che aspettare pazientemente di capire se il mondo finirà veramente a causa di una serie infinita di epidemie e pandemie, oppure se ci salveremo tutti.

 

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