Go Nagai racconta il suo incontro con Dante Alighieri e parla della mostra virtuale a Romics

Go Nagai racconta il suo incontro con Dante Alighieri e parla della mostra virtuale a Romics

Come poteva il Romics non festeggiare Dante e i 700 anni dalla sua morte? E lo fa in maniera sicuramente di altissimo livello, con Go Nagai ospite dell’edizione 2021, ancora flagellata dalla pandemia.

Pandemia che, a onor del vero, è divenuta ‘opportunità’ e non solo qualcosa che rovina la manifestazione. Proprio a causa della pandemia, già da Lucca Comics & Games dello scorso anno, si è preso il via a organizzare incontri in streaming, che è possibile seguire da ogni angolo del mondo.
Ma anche ‘mostre virtuali’ che magari diversamente (forse) ci saremmo persi.

E’ così stato possibile ‘incontrareGo Nagai, nome mitico della storia dell’animazione e del manga giapponese, nonché ‘padre’ dei più importanti robottoni, da Goldrake a Mazinga a Jeeg Robot d’acciaio, ma anche di personaggi come Devilman.

A lui e alla sua ‘lettura’ della Divina Commedia è dedicata la mostra virtuale ‘Dante attraverso l’immaginario artistico di Go Nagai’ che si può ammirare all’indirizzo https://www.romics.it/mao-dante-devilman e che si inserisce nelle celebrazioni ufficiali per il Sommo Poeta, promosse dal Comitato nazionale del ministero della Cultura.
La mostra offre un percorso attraverso lo sguardo e l’opera di uno del Maestro Nagai, che è stato ospite della manifestazione romana, grazie a un collegamento virtuale.

«Già da bambino – racconta Go Nagai –, a cinque anni, vedevo questo libro, la ‘Divina Commedia’, in casa e lo prendevo in mano. E’ un po’ come se avessi avuto un rapporto predestinato con quest’opera che mi ha fortemente influenzato. Non sono cristiano, né occidentale, ma sono divenuto mangaka, mantenendo questa percezione nei confronti della Divina Commedia».

Ad affascinare il Maestro Nagai, oltre al testo che entra nel suo immaginario, sono sicuramente, come anche lui stesso ammette, le illustrazioni dell’opera di Gustave Doré, che, forse, meglio di tutti ha saputo rendere le atmosfere dantesche e ha creato una fascinazione nei confronti dell’opera dantesca che accompagna Go Nagai attraverso tutta la sua carriera.

«Il contatto continuo con la Divina Commedia – dice ancora durante l’incontro al Romics 2021 – mi ha fatto pensare che prima o poi l’avrei trasposta e letta attraverso la mia arte. Del resto, forti influenze dell’opera dantesca sono alla base di lavori come ‘Mao Dante’ o lo stesso ‘Devilman’». La prima sezione della mostra, infatti, è appunto dedicata a questi due personaggi di chiara derivazione dantesca.

Racconta di aver avuto la sua grande occasione, dopo vari tentativi, nel 1993, quando una casa editrice decise di pubblicare proprio la Divina Commedia: «Questo passo in avanti mi ha portato a rileggere l’opera con gli occhi del mangaka – afferma – e mi sono reso conto che è un’opera che ha un messaggio assolutamente attuale e del tutto pertinente anche ai tempi contemporanei. Per questo, ho deciso di riprodurre la storia esattamente come Dante l’aveva pensata, senza inserirvi quegli elementi tipici del manga, di cui non aveva bisogno».

Per quanto concerne la parte più strettamente legata alla grafica, come dicevamo, il Maestro Nagai si è fatto ispirare dalle illustrazioni di Gustave Doré: «Quando ho pensato a cosa fosse meglio fare a livello grafico – ricorda – ho utilizzato le tavole di Doré, poiché le ho ritenute la scelta migliore possibile. Partendo dal fatto che le opere di Doré raffigurano determinate scene della Divina Commedia, ho deciso di riempire i ‘vuoti’ che vi erano tra una tavola e l’altra, inserendole, in questo modo, all’interno del mondo dei manga. Penso, in questo modo, di aver un’opera che non tradisce l’originale, come dimostra l’apprezzamento che ho ricevuto sia in Italia che nel resto d’Europa».

Il Maestro Nagai è pressoché certo che, qualora Dante tornasse a vivere domani, sarebbe felice di quello che lui ha realizzato per illustrare la Divina Commedia e ammette che vi sia stato uno sforzo e un lavoro notevole alle spalle di questo lavoro: «Sforzi e fatica che sono valsi la pena – afferma – anche solo per vedere come è stato apprezzato in Italia il mio manga».

Intanto prosegue la mostra virtuale, che resta ‘visitabile’ fino al 30 aprile (www.romics.it) e che rappresenta un’occasione veramente unica per immergersi nelle tavole di Go Nagai, conservate negli archivi Dynamic (co-organizzatrice dell’esposizione), in Giappone.

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