09 Nov 2015 #DK, l’evoluzione ‘americana’ di #Diabolik, nelle parole dei suoi autori @luccacandg
«Doveva essere diverso da Diabolik classico. Doveva portare verso il personaggio anche un pubblico più giovane e, quindi, lui stesso doveva essere più fresco e, anche vedendo il pubblico in sala, credo che ci siamo riusciti». DK è il primo numero di una miniserie che riproporrà gli otto capitoli pubblicati in ‘DK. Io so chi non sono’, presentato in anteprima a Lucca Comics and Games. La nuova edizione è stata in qualche misura riveduta e rinfrescata dalla prima uscita del 2013 e arricchita di nuove tavole, nonché di 4 capitoli completamente inediti, uno di prologo e tre che costituiranno il nuovo finale della serie.
A presentarlo è stato Mario Gomboli, direttore di Astorina, la casa editrice che pubblica Diabolik che è anche autore delle storie di DK, assieme a Tito Faraci, mentre i disegni sono affidati a Giuseppe Palumbo e le copertine a Matteo Buffagni, tutti presenti alla tavola rotonda di Lucca.
Proprio le copertine e la veste grafica in generale, rappresentano la più grande innovazione di questa pubblicazione: «Mi sono imbarcato in questa impresa – spiega Matteo Buffagni – ed era da tempo che avrei voluto fare qualcosa di questo genere. Ora ne ho la possibilità e spero che il lavoro piaccia». Le copertine, infatti, sono piccole opere d’arte che vengono realizzate appositamente per l’albo: «Anche il procedimento di lavoro non è così semplice – afferma Gomboli – se una copertina normale la possiamo modificare facilmente, quelle di DK sono realizzate a olio e, quindi, ogni piccolissimo cambiamento può diventare un’impresa molto difficoltosa».
Il risultato, però, è quello di una copertina molto suggestiva e meno ‘retro’ rispetto a quelle classiche.
Nuovo impulso anche per le storie: «Abbiamo voluto dare dinamismo ai protagonisti», afferma Faraci, mentre Gomboli sottolinea: «A volte utilizziamo delle tecnologie che negli Anni Sessanta non esistevano nemmeno, ma servono per rendere più dinamiche e spettacolari le azioni».
In tutto saranno quattro uscite mensili da 72 pagine e il formato sarà quello del ‘comic book’: dopo l’albo uscito il primo novembre, ne seguiranno altri tre, il primo di ogni mese.
Gomboli, spiegando chi è DK, ci dice che di lui – almeno in questa prima stagione di storie – non sappiamo il nome, non conosciamo gli scopi e non sappiamo nemmeno per quale motivo vuole accumulare soldi. Insomma, il mistero è decisamente fitto.
A chi ha accusato Diabolik di essere diventato troppo ‘moderno’ e di confrontarsi con realtà quali i narcotrafficanti, Gomboli risponde in maniera chiara: «Una volta Diabolik rubava alle persone ricche, che nascondevano nella propria casa i loro averi. Oggi, ruba alle stesse persone, che, per evoluzione storica, non saranno più magnati della finanza o simili, ma saranno comunque persone che hanno fatto i soldi non in maniera pulita, altrimenti li terrebbero in banca. Ecco, quindi, che lo vediamo confrontarsi con narcotrafficanti e personaggi del genere».
Ma qualcosa di più su DK va assolutamente saputo: si tratta di un’evoluzione ‘americana’ del personaggio di Diabolik e risponde all’annosa domanda che Gomboli si è sempre posto di come sarebbe stato il personaggio se le sorelle Giussani avessero preso come punto di riferimento l’America anziché la Francia. Ne è nata una sorta di realtà parallela, fondamentalmente diversa da quella nella quale abitualmente si muove Diabolik da 50 anni a questa parte che l’autore ha sviluppato.
«Non possiamo sapere oggi se DK avrà successo – afferma Gomboli – ma sicuramente se non andasse bene, avremo comunque la consapevolezza che abbiamo realizzato esattamente quello che volevamo. E questo non è poco».
Nonostante le proclamate incertezze da parte degli autori sul successo della pubblicazione, si pensa già alla seconda serie, a cui iniziano a lavorare già dal prossimo gennaio.
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