15 Ott 2016 Ultimo giorno per ritrovar l’Ariosto! Chiude la mostra “Antonio Possenti. Altrove e altri luoghi, occasioni e suggestioni dall’Orlando Furioso” a Castelnuovo Garfagnana
di Alessandra Trabucchi
Se volete ritrovar l’Ariosto dovete allor camminar tosto! Sì, perché Ludovico Ariosto visse tre anni nelle montagne della Garfagnana Estense con l’incarico di Governatore. Compito assai arduo perché doveva imporre le leggi del suo ducato rispetto alle abitudini feudali a cui erano abituate le genti delle selvatiche montagne dell’Appennino.
Così, dai carteggi del tempo, si capisce che il poeta governatore sicuramente si è trovato in un bel guazzabuglio di problemi che, però non gli hanno impedito di allargare la prima versione del Furioso (1516) in Garfagnana. Possiamo immaginare, tra un ladro di bestiame e un litigio nel contado, fogli e fogli di rime in cui Amor fa uscire di senno i cavalieri di Carlo Magno, in particolare Orlando.
Questa ricostruzione della vicenda ariostesca a Castelnuovo di Garfagnana è stata interpretata da Antonio Possenti attraverso disegni e tecniche miste, rendendo percepibile l’intreccio di situazioni vissute da Ariosto e le vicende dei cavalieri del poema Orlando Furioso.
Possenti si colloca alla fine del lungo elenco delle celebri illustrazioni di questo poema, forse il più illustrato nei secoli, tanto da aver garantita una notorietà a tutti i livelli sociali, proprio grazie alla funzione che le illustrazioni hanno sempre avuto nelle edizioni a stampa di questo esaltante poema. Dalla corte ducale alla corte contadina, le vicende di Orlando e Angelica, Bradamante, Rolando, l’ippogrifo, Alcina e molti altri personaggi sono stati fonti di intrattenimento e immedesimazione, tanto da trovarne sempre traccia nelle rime popolari.
La mostra, allestita alla Fortezza di Montalfonso a Castelnuovo Garfanagana, racconta con leggerezza e ironia, tipiche doti della pittura del Maestro Possenti, le sfumature pungenti e beffarde del racconto ariostesco, quindi ritroviamo l’espressione della follia narrata secondo tradizione, lo sradicamento delle piante, querce e olmi ma Possenti sceglie la mandragola, con radice nodosa che richiama proprietà stimolanti e sensuali che in letteratura sono ben note. Un Orlando folle, accompagnato da più teste, poiché la pazzia è anche una scissione delle varie personalità, accompagnato da una bestia che si rotola, la bestia metaforica della mancanza di razionalità, ma sempre con divertimento, con occhio benevolo e mai giudice.
Ariosto ci parla attraverso la penna di Possenti, si rivede Bradamante, la guerriera saracena presentata con un guardaroba di guêpière e biancheria intima miste ad armature e armi, trucco e parrucco tra le ferraglie di battaglia, il tutto con un’eleganza da cui traspare ammirazione. Lo stesso per la fata Morgana, pescatrice, ma senza rete, ella fa affiorare i pesci, con il richiamo e la potenza del femminile e Possenti non perde occasione di far sorridere il suo spettatore. Meno protagonista Angelica che appare serenamente in coppia con Medoro, nella quiete dell’appagamento amoroso, sembra non rammentare le ansie del suo inseguimento, distaccandosi dai suoi inseguitori che in nome di Amor stanno percorrendo i tragitti più oscuri e immaginifici della mente.
Possenti sembra quasi sottoporci un quesito: il senno è stato perso o è stato ritrovato? Rimarcando il labile confine tra verità e immaginazione, tra ciò che viviamo nella realtà delle vicende e ciò che immaginiamo di poter ancora fare o essere nel silenzio dei nostri pensieri; allora ben vengano gli Ippogrifi, rari e di tutti i tipi e di tutte le forme, con becchi aguzzi, piume e arti di rapaci, visti tutti insieme nel foglio del dipinto sembrano venuti a prenderci, per portarci ancora una volta in salvo, però senza sapere bene verso quale direzione.
Antonio Possenti, maestro lucchese recentemente scomparso, ci regala la sua ultima produzione artistica, forse pensando alla Follia come atto d’Amore, di Vita e di Libertà, la Follia del mondo letterario e immaginifico, ben lontana dalla follia disastrosa del mondo reale, per ciò ancora una volta arriva il messaggio liberatorio e rinnovatore delle Arti, senza le quali saremmo solo contornati da narrazioni di cronaca, fatti e fattacci, come quelli che tanto pesavano all’Ariosto governatore in Garfagnana e che ancor di più lo inducevano a rifugiarsi nei luoghi “non luoghi” poetici che uscivano dalla sua penna.
Antonio Possenti. Altrove e altri luoghi, occasioni e suggestioni dall’Orlando Furioso è visitabile fino al 16 ottobre. Catalogo Pacini Fazzi Editore. Per info Proloco Castelnuovo Garfaganana 0583-641007
@alessandratrabucchi
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