14 Nov 2016 Marko Djurdjevic, autore di #Degenesis annuncia che presenterà il suo nuovo gioco a Lucca Comics & Games 2017
La sua ambientazione preferita è quella di ‘Dune‘, ma il prossimo gioco che produrrà si svolgerà in uno scenario completamente fantasy e lo presenterà a Lucca Comics & Games 2017. Marko Djurdjevic è stato uno degli ospiti dell’edizione 2016 della manifestazione lucchese e, di conseguenza, protagonista di vari incontri con il pubblico, tra cui un affollato showcase a Palazzo Ducale, nel quale ha anticipato l’appuntamento del prossimo anno.
«Ho avuto la fortuna di vedere ‘Dune’ prima di ‘Star Wars’ – racconta – e, così, quando mi sono affacciato sul mondo di Guerre Stellari per me non aveva più molto senso. Avevo perfino cercato di comprarne i diritti, ma alla fine non mi è riuscito».
Djurdjevic racconta di aver iniziato fin da piccolo a disegnare, quando aveva come suo ‘modello’ He-Man e inizia a lavorare fin da giovanissimo – a soli 17 anni – come professionista per delle case editrici di giochi di ruolo. Un amico lo convince a mettere delle sue opere sul sito conceptart.org: questo è un passo decisivo per la sua carriera.
Viene scoperto e il suo talento viene riconosciuto, tanto che arriva l’ingaggio (e il conseguente trasferimento) in America dove lavora per tre anni e mezzo. Successivamente viene contattato dai gestori del sito conceptart.org che gli propongono di curare una guida per fumettisti in dvd: Djurdjevic accetta la sfida e ricrea diciotto personaggi di X-Men. La guida diventa un cult e ha un successo planetario che fa scoprire il talento di Djurdjevic anche dalla Marvel, che lo contatta direttamente per illustrare alcune copertine. Dal 2004, poi, si occupa del gioco di ruolo post-apocalittico, ‘Degenesis’ che per lui è il progetto più divertente al quale ha lavorato.
«Dopo Mad Max – racconta – i giochi e le loro ambientazioni in generale si svolgevano tutte in ambiente post-apocalittico tutte simili: io, invece, in ‘Degenesis’ ho voluto adottare delle ambientazioni diverse, che richiamassero sia l’Europa che l’Africa, luoghi e atmosfere che erano stati dimenticati da troppo tempo».
Ma come nasce l’ambientazione per un gioco di ruolo? «Fondamentalmente nasce dallo studio approfondito, dalle ricerche: quando vuoi creare qualcosa che ha forti interconnessioni, la sola strada è quella della ricerca. Non farlo è da pigri e, alla fine, rende il gioco stereotipato».
E mentre parla, disegna un armigero: «Ho iniziato come artista tradizionale – racconta – anche se adesso, per praticità, lavoro con materiale virtuale. Mi piace, comunque, fare schizzi su cartoncino bristol e, generalmente utilizzo una matita HB, per poi rifinire il disegno con il portamine».
Tra i molti disegnatori, afferma di amare particolarmente Gipi e aggiunge «Ci sono molti artisti che amo, ma mi piace soprattutto quando entro in contatto con loro, quando ho modo, in qualche misura, di entrare nella loro testa, perché questo mi permette di capire in quale modo loro risolvono i problemi, che poi sono gli stessi che trovo io. Questo è il mio modo di approcciarmi e di arricchirmi dal contatto con altri artisti». Proprio l’affrontare problematiche sempre diverse è quello che permette a Djurdjevic di non arrigginire, come lui stesso tiene a sottolineare.
Impossibile evitare la domanda sui personaggi Marvel e la risposta è atipica, come, in fondo, ‘atipico’ è l’artista: «I personaggi famosi – afferma – sono quelli che mi piacciono di meno. Ai personaggi di serie A o B, preferisco quelli di serie C o perfino D, li trovo molto più stimolanti».
@fedisp
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