La soddisfazione più grande è vedere come cambiano i loro occhi. Kids&Dragons, il progetto che costruisce il #futuro del #giocodiruolo

La soddisfazione più grande è vedere come cambiano i loro occhi. Kids&Dragons, il progetto che costruisce il #futuro del #giocodiruolo

È il progetto che guarda più avanti nel mondo dei giochi di ruolo. E non per un’ambientazione futuristica. Ma perché punta a tramandare ai più piccoli la bellezza del gioco intelligente più “wide-open” di cui disponiamo oggi, il costrutto ludico più semplice ed articolato allo stesso tempo, accessibile a più livelli (anche economicamente) e sviluppabile all’infinito. Sì: il gioco di ruolo.

Si tratta di “Kids and Dragons”, nato da un’idea di Michele Torbidoni (giocatore e master – anche se a suo dire non è tanto bravo!), che un anno fa su un gruppo Fb di una cmmunity di giocatori ha lanciato la domanda “ho mio figlio di 9 anni con i suoi amici che vorrebbero giocare di ruolo. Cosa posso proporre loro?”. Tante le risposte e i suggerimenti, perché la community dei gderristi è viva e vivace (neanche a dirlo). Fra i tanti, Michele scelse Hero Kids, un progetto editoriale statunitense con materiali on line con cui hanno iniziato per poi passare, tre anni dopo, a qualcosa di più strutturato, per seguire la crescita dei giovani giocatori.

Non a caso, dopo essere nato a Chiaravalle (Ancona) un anno fa, con un grande sostegno da parte dell’amministrazione comunale, ed essere passato per FabCon, il progetto è stato invitato a Lucca dalla stessa organizzazione, per presentarsi a chi volesse sostenerlo ma anche per far giocare i propri figli in età 9-13.

Ma… sostenerlo come? “Il nostro scopo è diffondere la cultura del gioco di ruolo anche ai giovanissimi – spiega Torbidoni – e dato che abbiamo trovato un sistema di regole – basato su Pathfinder ma con aggiunte da D&D 3.5 e 4 – che funziona, offriamo volentieri la nostra esperienza a chi voglia fare la stessa cosa nella propria città”.

Offrire cosa? “Quello che facciamo – spiegano Francesco Merli e Filippo Amato, rispettivamente 25 e 22 anni – è mettere a disposizione materiali a chi desidera far conoscere il gioco di ruolo ai più piccoli. In pratica, sostenere la formazione di game master”. Infatti, a Chiaravalle ogni mercoledì i membri dell’associazione (dai 19 ai 40 anni, quindi diverse generazioni di ruolatori) si ritrovano proprio per curare questa formazione, e far sì che nuovi master possano guidare nuovi gruppi. Bello eh? >^_^<

Il sostegno del Comune di Chiaravalle è stato fondamentale – precisa Michele – sia perché avere spazi idonei e liberi è condizione indispensabile, e poi perché non sarebbe stato altrimenti possibile raggiungere i nostri interlocutori, che sono i ragazzi delle medie, attraverso le scuole”.

Non solo “ragazzi”: nei gruppi che il team di Kids&Dragons ha fatto giocare (sono alcune decine) ci sono anche ragazze, anche perché la comunicazione è studiatamente open e si rivolge sia a tutti i pre-adolescenti al di là degli stereotipi di genere. Come va con loro?Masterare ragazze è più impegnativo – ammettono Francesco e Filippo – perché magari per interpretare il personaggio spingono la storia in direzioni diverse da quelle dove puntano i ragazzi. Ma questo è proprio quello che intendiamo per diffondere la cultura del gioco di ruolo: lasciare i giocatori in grado di scegliere la strada da percorrere e, come GM, assecondarli e sostenerli”. Anche perché Kids&Dragons non prevede campagne, ma avventure da 3 sessioni (compattabili anche in demo), create espressamente per essere introduttive e poi lasciare “liberi” i gruppi di scegliere altri scenari, altri giochi, percorrere le proprie strade ludiche avendo imparato come si fa.

“A me il gioco non ha cambiato la vita – spiega Filippo -, ma me l’ha arricchita. Venivo da giochi chiusi, dove non c’era possibilità di immaginazione, come quelli su PS o Xbox. Con il gioco di ruolo mi sono trovato davanti a 1000 diverse cose da fare. Ed è questo, ciò che vogliamo trasmettere ai più giovani. Che passano più che volentieri la domenica pomeriggio a un tavolino a tirare dadi, in buona compagnia, piuttosto che stare chiusi a casa a giocare da soli”.

Sono diverse le associazioni che, ad oggi, hanno manifestato interesse a “importare” il progetto, da diverse città tra le quali Cuneo, Bologna, Vigevano, La Spezia e Livorno. “Chiediamo alle associazioni di attivarsi – spiega Michele –. Noi forniamo loro il materiale a prezzo di costo, ma chiediamo il coinvolgimento delle amministrazioni comunali anche per avere credibilità istituzionale presso le famiglie”.
E manifestazioni di interesse, guarda un po’, sono arrivate anche dal mondo editoriale del gdr. Bene! Stiamo tutti pensando (di nuovo) al nostro futuro, allora!

Adoro il lato narrativo e immersivo del gdr – conclude Michele –, aspetti che non ho mai trovato in altri giochi. La soddisfazione più grande è quando i ragazzi passano dal pensare alle regole al sentirsi liberi di fare qualsiasi cosa. È vedere come cambiano i loro occhi quando capiscono di avere un universo intero di possibilità da esplorare con la propria immaginazione”.

@annabenelu

Lo stand di Kids&Dragons è al primo piano del Real Collegio,
ed è in programma anche una presentazione
sabato 4 novembre alle 11,45 nella sala workshop, con demo.

2 Comments

Post A Comment