Lucca Comics & Games 2020: 4 ‘pilastri’, on line, dal vivo, diffusa e on air, per un’edizione innovativa

Lucca Comics & Games 2020: 4 ‘pilastri’, on line, dal vivo, diffusa e on air, per un’edizione innovativa

Lucca Comics & Games 2020 ci sarà, ma sarà un’edizione completamente diversa da quelle che siamo abituati a vivere. Sarà, infatti, una manifestazione che – come affermano gli organizzatori – «si fa in quattro: Lucca online, Lucca dal vivo, Lucca diffusa e Lucca on air».

CAMBIO DI DATE, COUNTDOWN E PREVENDITA  – Rispetto a quanto annunciato al termine della scorsa edizione, Lucca Comics & Games durerà un giorno in meno. Inizierà infatti il 29 ottobre per terminare il 1° novembre, concentrando, quindi, in quattro giorni gli eventi e le manifestazioni. Parte proprio oggi – a 110 giorni dalla data di inizio – il conto alla rovescia che prevede la prosecuzione di un lavoro immane e un percorso a tappe che rimanda a fine mese il prossimo appuntamento per conoscere le prime anticipazioni sul programma e sulle modalità di partecipazione, mentre è prevista per settembre la comunicazione relativa alle informazioni sull’apertura della biglietteria.

UN PROGRAMMA A MISURA DI COVID: LA CITTA’ CUORE DEGLI EVENTI –  In effetti, per far fronte alle prescrizioni che sono state imposte dal dilagare della pandemia da Covid-19, il programma si articolerà su quattro diversi pilastri. La città che sarà ancora il ‘cuore’ degli eventi: «Il luogo fisico – dicono da Lucca Comics & Games – non sarà abbandonato. E’ il simbolo dell’incontro che fa scattare la scintilla della creatività e rende magiche le relazioni in un contesto inconfondibile». Per le prescrizioni dettate dal decreto dell’11 giugno, però, vi sarà una «dimensione fisica diffusa, contenuta e diversa dal solito», per quello che si preannuncia un «festival culturale e spettacolare in linea con i protocolli degli eventi statici in sala (cinema, teatri e auditorium)».

Per quanto riguarda la dimensione espositiva, sarà necessariamente scalabile e definito nelle prossime settimane e si baserà sui riscontri avuti dagli espositori. «Prevederà – dicono dall’organizzazione – modalità di partecipazione specifiche e restrizioni coerenti con l’attualità del momento, con l’ordinanza regionale e in linea con i protocolli Aefi. Il tutto per garantire la massima sicurezza del pubblico, degli operatori e dei collaboratori. L’accesso a tutte le attività sarà consentito solo tramite biglietto, comprese le attività di cosplay, che avranno luogo in alcuni dei palazzi storici più belli di Lucca».

IL DIGITALE COME RISPOSTA AL COVID Il mondo digitale sarà centrale in questo nuovo scenario, in quanto permetterà di offrire appuntamenti unici a chi sarà lontano e con chi sarà lontano. Saranno organizzati, infatti, eventi in diretta e on demand, attività su prenotazione, con pacchetti premium, anteprime e proiezioni, ma anche ‘consigli per gli acquisti’ che prevederanno contenuti sviluppati ad hoc, che arriveranno anche dalla community, vera protagonista di tutte le azioni messe in campo.

IL FONDAMENTALE APPORTO DEI MEDIA PARTNERLa main mediapartnership con Rai e Radio2, la tv, le radio pubbliche italiane scendono in campo per supportare il grande evento lucchese dedicato al fumetto e al gioco. «Un sostegno – affermano i vertici di Lucca Comics & Games – fondamentale: il loro supporto diviene un vero e proprio impegno di servizio pubblico. Fianco a fianco come i protagonisti delle nostre saghe preferite, nella sfida del millennio». Sarà questa una nuova strada, aperta proprio dalla pandemia, che permetterà di esplorare nuovi territori che amplieranno, anche nel futuro, l’orizzonte stesso del festival.

LA NOVITA’ DEI CAMPFIRE – Lucca Comics & Games si trasforma in un grande festival diffuso su tutto il territorio nazionale, grazie al coinvolgimento dei principali negozi specializzati in fumetto, giochi e narrativa fantasy. Luoghi indispensabili, dove si condividono le passioni e che, in questa occasione, diventeranno veri e proprio ‘avamposti’ distribuiti in ogni dove. In pratica, Lucca Comics si diffonde in tutta Italia, proprio grazie a questi ‘presidi culturali’ e, qua, gli editori potranno proporre contenuti speciali e le uscite del momento, in filo diretto con le attività svolte a Lucca e negli altri campfire. Per far parte di questa ‘rete culturale’, i luoghi dove si coltiva il passatempo umanista – che così riceveranno un supporto non indifferente – può aderire tramite il sito (www.luccacomicsandgames.it), diventanto un #unpostodovetornare e, già a fine mese, saranno annunciati i primi Campfire’

COME SI E’ ARRIVATI A QUESTA ORGANIZZAZIONE – «Dopo mesi di analisi, ricerca, ascolto, sviluppo e duro lavoro – raccontano a Lucca Comics – siamo pronti a rimetterci in gioco e rispondere alle avversità con resilienza e creatività». Ecco, quindi, che, dal 29 ottobre al 1 novembre, il sipario si alzerà e la manifestazione si farà. Diversa, ma uguale a se stessa come offerta culturale. Cambia lo scenario, ma non cambia la voglia di sperimentare e di provare nuove strade che permettano comunque al mondo dei fumetti, dei giochi e di tutta la galassia che vi gira attorno, di godere della quattro giorni lucchese. «Il dialogo – spiega Emanuele Vietina, direttore del Festival – con la community, gli editori, i partner e gli autori, finalizzato a individuare le necessità a cui risponde il Festival, è servito a rafforzare l’idea che la sfida è quella che con il concept a cui siamo abituati e l’obiettivo è e sarà quello di creare un evento crossmediale, offrendo, cioè, quello che Lucca solitamente dava tramite un unico momento, attraverso molteplici piattaforme, la cui somma delle parti possa riprodurre l’effetto Lucca».

Anche la novità dei Campfire è stata pensata per consentire e stimolare il contatto tra gli editori, gli autori e la community, ma anche per offrire momenti identitari, promuovere le iniziative culturali e, soprattutto, far ripartire con il piede giusto un settore fondamentale come volano per l’industria creativa. «Nel contempo – prosegue Vietina – consentirà di reagire in modo flessibile e responsabile alle difficoltà in atto o che potranno sopraggiungere anche tra qualche mese, tutelando, in primis, la salute di ognuno di noi. Abbiamo voluto rispondere con cautela e intraprendenza a questa grande prova, perché questo non il giorno per pensare che il Festival possa abbandonare i luoghi che lo ospitano da 54 anni e svuotare i monumenti di Lucca dei sogni e dei suoi appassionati. Non è questo il giorno per rinunciare a dare supporto a un comparto editoriale che trova nella manifestazione il momento di massima espressione. L’anno scorso Lucca Comics & Games ha celebrato il valore di ‘Becoming Human’, diventare umani e non sarà sicuramente questo il giorno di rinunciare al nostro programma, cosa che significherebbe abbandonare l’anima inclusiva del Festival e della community».

Per il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, la questione si riassume nel concetto di ‘esistere o non esistere’: «L’avvio della fase 3 ci ha portati alla decisione – dichiara – di dare un segno di continuità, nonostante le difficoltà». E l’edizione 2020 nasce «grazie a uno sforzo d’ingegno e immaginazione che ha portato il nome della città di Lucca ad essere affiancata a metropoli quali Tokyo, New York e Londra. Siamo consapevoli che non potremo vendere 271mila biglietti e non avremo 700mila presenze, accoglieremo quindi un numero di persone sufficiente per vivificare la città e i territori limitrofi che attendono questo evento con grande speranza

«Un durissimo percorso»: così il presidente di Lucca Crea (organizzatrice della manifestazione), Mario Pardini, definisce il periodo che ha visto i vertici della società organizzare Lucca Comics & Games 2020. «La società, assieme alla Lucca Holding spa e al Comune di Lucca, sta facendo un grande sforzo – dice – per creare nuovi strumenti e segnare un tracciato diverso che integri e renda possibile la crescita del Festival con caratteristiche innovative, da capitalizzare per il futuro. Qualcosa che possa durare nel tempo, arricchire quanto è stato fatto fino a ora». Insomma, il tentativo è stato quello di trasformare i paletti messi dalla pandemia, in opportunità per crescere in dimensioni diverse che, tutto sommato, potrebbero far fare un balzo in avanti alla manifestazione, proiettandola in un futuro non poi così lontano.

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