Dediche e disegni con i colori della Palestina: una piccola/grande voce che si alza dal mondo del fumetto su iniziativa di Daniele Caluri

Dediche e disegni con i colori della Palestina: una piccola/grande voce che si alza dal mondo del fumetto su iniziativa di Daniele Caluri

Tutto ha inizio con un post sui social qualche giorno fa. Alla vigilia dell’inizio di Cortona Comics, Daniele Caluri annuncia che da questa e per tutte le manifestazioni che seguiranno, dediche e disegni a sua firma saranno fatti esclusivamente usando i 4 colori della bandiera palestinese, il bianco il rosso, il verde e il nero.

Lui definisce il tutto «un granello, un nonnulla», ma è anche un modo di «dare voce allo schifo e alla riprovazione non solo nei confronti dello Stato di Israele e degli Usa, ma anche nei confronti di gran parte dell’Ue che ha consentito che questo incubo si prolungasse fino a questo punto».

Eppure, si sa, è proprio la goccia quella che scava la pietra e non si può mai sottovalutare un’azione di questo genere che usa l’arte come megafono per la protesta.

Caluri è andato oltre: questa sua scelta ‘cromatica’ per dediche e disegni durerà finché «questo massacro non avrà una fine» e, dopo un’attenta riflessione, ha invitato anche i suoi colleghi disegnatori, fumettisti, illustratori a fare lo stesso: «Utopisticamente – scrive – bisognerebbe che le immagini prodotte da ora e per tutto il tempo che serve, fossero ridotte a questi quattro colori, sapendo che le immagini fanno molta più presa delle parole e, soprattutto, molto più velocemente. Mi rendo conto che ognuno ha le proprie esigenze espressive, ma con quattro colori si possono fare cose egregie e credo che sia possibile sacrificare la propria gamma cromatica per una causa un po’ più importante, oltre che per dare voce a una forma di protesta un minimo attiva».

Serve a qualcosa? Probabilmente solo a smuovere qualche coscienza che si era distratta. O forse nemmeno quello. La stessa domanda se la pone anche Caluri e si risponde anche: «Dice: tanto non serve a nulla. Probabile, ma neanche il cinismo serve a granché, e fra le due opzioni una consente di continuare a guardarsi allo specchio». Come non essere d’accordo?

Non rivendica la paternità dell’iniziativa – anche se in effetti potrebbe – perché «nei settori creativi c’è una certa ritrosia ad aderire a iniziative altrui, perché in fondo si è orgogliosi solo delle proprie idee. Ma a me non interessa intestarmi questa iniziativa e sono pronto a cederla, a dichiarare che me l’ha detta una cartomante, la mi’ nonna in sogno, a dire che me l’ha suggerita un collega. Anzi facciamo così: ogni collega che aderisce all’iniziativa, diventa colui che l’ha pensata, così diventa di tutti».

E l’appello di Caluri non è caduto nel vuoto , perché la lista degli aderenti è sempre più lunga. Ecco chi ha, intanto, aderito all’iniziativa:  Carmine Di Giandomenico (fumettista); Federico Maria Sardelli (artista e musicista); Federico Bertolucci (fumettista); Francesco Ripoli (fumettista) Riccardo Burchielli (fumettista); Alberto Pagliaro (fumettista); Donald Solfritti (fumettista); Silvia Ziche (fumettista), Giuseppe Camuncoli (fumettista); Marco Santucci (fumettista); Maria Laura Sanapo (fumettista); Licia Troisi (scrittrice); Alessandro Barbucci (fumettista); Michela Da Sacco (fumettista); Lelio Bonaccorso (fumettista); Anna Lazzarini (fumettista); Riccardo Pieruccini (fumettista); Marcello Mangiantini (fumettista); Francesco D’Ippolito (fumettista), Francesco Biagini (fumettista); Francesco Delli Benedetti (fumettista); Mirco Pucci (fumettista); Alex Agni (fumettista); Valentino Menghi (fumettista); Mario Dampo (vignettista); Luigi Chialvo (fotografo); Cristiano Soldatich (fumettista); Riccardo Innocenti (fumettista); Emanuele Manu (fumettista); Germano Garau (illustratore); Francesco Tonarini (disegnatore); Gianluigi Giani Fiori (pittore e fotografo); Giovanni Ballati (fumettista); Massimo Ottavi (fumettista); Guido Carpi (scrittore); Sergio Cabella (disegnatore); Marco Garaffo (fumettista); Francesco Gaggia (fumettista); Barbara Babàwa Astegiano (disegnatrice); Stefano De Renis (modellista); Simone Palmeri (pittore); Monica Bonvicini (fumettista) Manuel Cerfeda (umorista); Kutoshi Kimino (vignettista); Marco D’Autilia (illustratore); Moreno Chiacchiera (fumettista); Marco Baracchino (musicista); Antonio Ghezzani (musicista); Giampiero Wallnofer (fumettista).

Una lista destinata sicuramente ad allungarsi, perché, come dice Caluri, «Una voce non conta nulla, ma 2000 alzano un poco il volume».

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