04 Nov 2025 Corrado Guzzanti e Marco Marzocca parlano della ‘profezia’ della conquista di Marte
Andare nello spazio? Oggi sembra più che altro una questione economica: se hai i soldi per potertelo permettere, Elon Musk ti ci porta. Non per molto tempo, ovviamente, ma pur sempre nello spazio. Eppure c’era chi lo precognizzava già parecchio tempo fa: Corrado Guzzanti, assieme a Marco Marzocca nel loro ‘Fascisti su Marte’ parlavano proprio della conquista dello spazio e conquistavano quel Marte che oggi pare essere la meta di Musk.
E di questa ‘profezia’ involontaria sono venuti a parlare a Lucca Comics & Games. «Sono stato un profeta casuale – dice Guzzanti aprendo l’incontro con il pubblico della manifestazione lucchese – ma è evidente che l’andazzo sia questo e Musk non si è inventato niente».
E racconta che l’idea della conquista di Marte gli è venuta nel 2001-2002, all’epoca del secondo Governo Berlusconi «In quel momento c’erano delle trasmissioni molto particolari – ricorda – e feci un sogno: dei gerarchi fascisti che tagliavano il nastro in pieno deserto, inaugurando, di fatto, il niente». Il sogno gli è rimasto in mente, per prendere poi la forma di ‘Fascisti su Marte’: «Avevo, anzi ho, la collezione dei cinegiornali dell’Istituto Luce in vhs e mi divertivo a studiare gli speaker, il tono usato, le parole scelte e pensavo che questi erano fatti vedere prima dei film nei cinema, un po’ come accadeva ovunque nel mondo, ecco come è nato ‘Fascisti su Marte’».
Il discorso, quindi, si sposta su un altro pezzo di grande televisione: ‘Il caso Scafroglia’: «Padre Federico – ricorda Marzocca – nasce da un’idea di Corrado: stavamo tornando da uno spettacolo e c’era un nubifragio incredibile. Non si prendeva nessuna stazione radio, a parte Radio Maria, dove c’era questo prete che leggeva le lettere di Suor Misolina e chiedeva le domande del pubblico. A telefonare era sempre la signora Pinuccia. Dopo un po’ ci siamo accorti che non ascoltavamo più la radio ma io parlavo come padre Federico e Corrado come la signora Pinuccia».
Ma in quest’ultimo periodo come trova fare satira Corrado Guzzanti?
«Non è facile o forse troppo facile: tutti attraverso i social possono fare satira. Ne seguo alcuni che sono fantastici, come quelli che fanno delle imitazioni di Trump. Prima i politici li vedevi pochissimo e in rare occasioni. Adesso, invece, spuntano ovunque e farne la parodia non ti dà l’idea di fare qualcosa di speciale. Questo, per forza, rende la satira meno efficace».
«Sono cambiati i tempi della comicità – aggiunge Marzocca -: adesso durano secondi e va molto di moda la stand-up comedy, che personalmente non amo particolarmente. Sono più legato al classico spalla-comico, perché in questo modo possono nascere delle grandi improvvisazioni che, in un secondo momento, diventano testo e parte importante di spettacoli. Invece, adesso è tutto battuta-battuta-battuta e non mi piace».
«A me sarebbe piaciuto fare il fumettista come Lillo – ribatte Guzzanti – poi ho iniziato a scrivere dei testi per mia sorella Sabina (che peraltro è in sala ndr), ma non pensavo di vare io il comico. Poi è successo, ma pensavo che sarebbe stata una parentesi nella mia vita, invece, andando avanti, ho capito che poteva essere il mio ‘lavoro’».
Il successo è qualcosa che si può ‘profetizzare’, per restare in tema? «No, non si può prefigurare se qualcosa che fai avrà successo o meno – spiega Guzzanti -, quello che si può fare è cercare di avere un quadro generale e se riesci a metterci una pillola avvelenata, il gioco è fatto e il successo arriva. Un esempio di questo è Tafazzi, nato quasi per caso e diventato un fenomeno di riferimento».
Intanto, nella chiacchierata, si apprende che Marzocca faceva il farmacista e quando ha iniziato ad apparire in tv assieme a Guzzanti, i bambini in farmacia volevano che gli facesse ‘pisù pisù’ «Anche se in televisione la mia apparizione durava solo un minuto».
Ma la fantascienza? «Ho sempre amato la fantascienza – dice Guzzanti – a 6-7 anni ho visto ‘2001, Odissea nello spazio’ e mi piaciuto, tanto che l’ho voluto rivedere. Ho anche letto tantissima fantascienza, in più la babysitter ci portava ai cinema di terza visione, quei cinema parrocchiali dove non sapevi cosa andavi a vedere, né quando iniziasse il film. Andavi e vedevi quello che davano. In genere proiettavano dei film improbabili tipo Zorro contro Tarzan oppure il rifacimento italiano dei classici americani. Ci sono dei piccoli capolavori in questo settore come ‘La Croce delle Sette Pietre’ dove c’è un’improbabile trasformazione di un uomo lupo che è fantastica».
L’incontro si chiude tra le risate per questi racconti, gli aneddoti e la scoperta che Vulvia non è molto amata dalla famiglia Angela.






No Comments