Walter Leoni: la mostra, ‘SS Tata’ e molto di più

Walter Leoni: la mostra, ‘SS Tata’ e molto di più

Visitare una mostra con l’autore è sempre un privilegio. Farlo con un autore come Walter Leoni diventa qualcosa di speciale. La mostra allestita nel Palazzo dell’Illustrazione – aka Il Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte in piazza San Martino – rimarrà visitabile per tutto il tempo di Lucca Comics & Games.

Leoni ha preso parte all’inaugurazione delle esposizioni qua allestite, per poi tornare per il Festival ed essere (giustamente) preso d’assalto.

La mostra, una delle tre allestite nel palazzo della Fondazione Banca del Monte (le altre sono quella delle opere di Pau dei Negrita e quella dedicata al Premio di illustrazione editoriale ‘Livio Sossi’), occupa tutto il piano terra: dall’ingresso fino alle sale nella parte retrostante.
La prima sezione è dedicata a ‘SS Tata’, la graphic novel che, lo scorso anno, quello di LuccaChanges, ha vinto il premio per opera di un esordiente.

Un esordiente anomalo, Walter Leoni, che ‘rivendica’ fieramente i suoi 45 anni e racconta che quando lo ha comunicato, lo scorso anno, all’organizzazione, c’è stato un momento di imbarazzato silenzio.
E, invece, ha un senso. Ha un senso che Leoni esordisca con un libro come ‘SS Tata’ proprio a 45 anni. Perché? Semplice. Perché è una graphic novel matura, che racconta con estrema leggerezza una storia che di leggero non ha proprio niente. Perché riesce a dipingere una realtà ‘alternativa’ che, a ben guardare, è fin troppo attinente alla quotidianità che viviamo e sperimentiamo. Quindi, sì, un libro del genere può arrivare solo quando si ha abbastanza ‘vita’ dietro a sé per poter raccontare la realtà, mascherandola da distopia.

In mostra si possono vedere le tavole del libro e, soprattutto, leggere le didascalie che accompagnano tali tavole, dove sono riportate le spiegazioni dell’autore. «In realtà – dice Leoni, girando per la mostra – il fatto che il libro sia uscito in pieno lockdown un po’ mi ha penalizzato. Sicuramente perché non è stato possibile promuoverlo come si sarebbe meritato, ma anche perché ha spostato l’attenzione su un problema nuovo e molto più grande di quello di cui si parla nel libro».
Insomma, la sua ‘attualità’ veniva in qualche modo meno, ma alla fine non è questa la sensazione che si ha leggendo ‘SS Tata’.
Non è un problema – quello del razzismo strisciante e spesso mascherato – che è scomparso. E’ solo passato in secondo piano e, quindi, sentire cosa si dicono i personaggi del quartiere dove vive il protagonista, durante la quotidiana visita al centro commerciale, non ci porta poi così lontani da quello che abbiamo vissuto fino a ieri e che continua a restare come sfondo ad altri problemi che si sono aggiunti nel frattempo.

La seconda sezione della mostra, invece, è dedicata agli altri lavori del Leoni vignettista, quello che abbiamo conosciuto tanto tempo fa: quelli più vecchi e quelli più recenti. Si trovano delle vignette fatte per concorsi dove, una in particolare «Sebbene sia piaciuta tanto e sembrasse vincesse, non ha vinto perché l’anno prima ero arrivato secondo allo stesso concorso e, quindi, non potevo vincere».
Strane logiche.

Ma anche strisce come quelle dei delitti e di CSI o quelle recentissime dedicata al professor Barbero, quelle realizzate per Linus che rappresentano piccoli scorci di vita familiare dove il bersaglio principale è lui stesso.

 E poi, lui, il Piccolo Principe che se la deve vedere con il Grande Buzzurro, protagonista di una serie di strisce che ironizzano non solo sul Piccolo Principe: «In realtà – spiega ancora Leoni – dietro al Piccolo Principe non c’è solo il personaggio di Saint-Exupéry, ma tutte quelle citazioni banali e smielate che sono inflazionatissime sui social».
E, infatti, la reazione che si ha di fronte alle risposte al vetriolo del Grande Buzzurro alle mielose e ripetitive richieste del Piccolo Principe è quella di un sospiro di sollievo e di un ‘finalmente, qualcuno glielo doveva pur dire prima o poi’.

Gli abbiano chiesto se queste strisce diventeranno mai un libro e abbiamo scoperto che ci sta pensando e che «Forse sì, anzi è probabile che diventino un libro».

E noi lo aspettiamo con ansia.

Le mostre al Palazzo dell’Illustrazione, fino a lunedì, sono accessibili, oltre che con il green pass, con il biglietto del Festival, ininterrottamente dalle 9 alle 19.

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