Le stanze del sogno. La maschera, vista da vicino. Percorso emozionale fra il brivido e il teatro (del Carretto)

Le stanze del sogno. La maschera, vista da vicino. Percorso emozionale fra il brivido e il teatro (del Carretto)

locandina-mostra-le-stanze-del-sognoLa maschera, vista da vicino, può fare più paura?
La distanza del teatro, ridotta ad una stretta vicinanza coabitata di favole, può dare i brividi?
Sì, ne “Le stanze del sogno”, la mostra/scenografia meccanica che riassume l’intera produzione della pluripremiata Compagnia Teatro del Carretto (di Lucca), aperta nella Casermetta San Martino (lungo la passeggiata pedonale delle Mura di Lucca) anche nei giorni dei Comics.

“La storica Compagnia teatrale, ha voluto ripercorrere idealmente la lunga strada che l’ha portata ad essere una realtà di riferimento nazionale per il teatro d’Innovazione: interpretazioni che rivoluzionano l’immaginario e atmosfere misteriose hanno consacrato in questi anni il Teatro Del Carretto, rendendolo riconoscibile e indimenticabile anche al di fuori dei confini italiani ed europei.”, si legge nel comunicato ufficiale.

Da Biancaneve all’Iliade, da Pinocchio a Giovanna fino ad Amleto, gli oggetti e la loro simbologia archetipica padroneggiano gli spazi ricavati nel legno, come nello stilema scenografico della Compagnia, e l’odore del materiale grezzo si offre come viatico al viaggio, a una suggestione fatta di rumori (sinistri, battenti, affollati), di silenzi (altrettanto), di luci che danno vita alle maschere e ai costumi, di passi che accendono cavalli e teste roteanti. La suggestione, fisica e psichica insieme, che il teatro è capace di dare nella sua plurisensorialità, nel suo tirarti dentro un’esperienza.

Un’esperienza che, gli spettatori del teatro del Carretto lo sanno bene, lascia un segno denso emozioni e di significati.

“L’esposizione è divisa in Stanze – prosegue il comunicato – ognuna dedicata a uno spettacolo del repertorio della Compagnia: un luogo, tra costumi, attori artificiali e spezzoni di scenografie, che porterà il visitatore a perdersi nella cognizione spazio-temporale. Tra le altre, tante le Stanze dedicate a Shakespeare, a cui poi si sostituisce Collodi, nella Stanza di “Pinocchio”, dove si anima il Paese dei Balocchi: il sogno più atteso dai bambini, il ricordo più struggente degli adulti. Poi sarà la volta dell’”Iliade”, dove un campo di battaglia ricostruito e installazioni a grandezza naturale, come cavalli in movimento che si impennano e tornano poi a rilassarsi, faranno emergere tutta l’umana tragicità dell’opera. Alcuni video mostreranno inoltre estratti di spettacoli, dettagli sui costumi di scena e sugli attori che hanno reso unica la ricerca artistica e creativa del Teatro Del Carretto.”

La mostra, allestita nella casermetta del baluardo San Martino sopra via Buiamonti, in zona Porta Santa Maria, fino a sabato 12 novembre sarà aperta tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 10 alle 18. Il costo del biglietto è 7 euro intero e 5 il ridotto (minori di 14 anni, over 65, gruppi scolastici, studenti universitari e residenti nel Comune di Lucca); l’ingresso è gratuito per i bambini fino a 6 anni. I biglietti sono acquistabili on line.

Per il calendairo delle aperture meglio visitare il sito, la pagina Facebook “Teatro del Carretto” o contattare la compagnia al 3661246866, info@teatrodelcarretto.it.

La Compagnia del Teatro del Carretto
Nato a Lucca grazie all’incontro tra la drammaturga e regista Maria Grazia Cipriani e lo scenografo Graziano Gregori, il Teatro Del Carretto porta avanti la sua attività di ricerca e innovazione da più di trent’anni. Il percorso avviato negli anni Ottanta ha da sempre avuto come vocazione la fusione tra “meraviglioso” e realtà. Tanti i premi e i riconoscimenti ottenuti: dal premio UBU per la ricerca drammaturgica e visiva al premio ALDO TRIONFO, al premio HYSTRIO, al premio ETI per le scenografie di Pinocchio. Preziosi gli attestati entusiasti arrivati da grandi maestri della cultura nazionale e internazionale, quali Lele Luzzati, Vittorio Gassman , Edoardo Sanguineti e Jeann-Pierre Vincent.

@annabenelu

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