15 Feb 2018 “In ogni caso non abbandonate mai il tavolo da gioco” (cit). Cosa è un gioco per Vanni Santoni
Avete mai provato a definire un gioco? E’ una bella sfida, con cui qui a Gattaiola ci piace confrontarci leggendo filosofi e storici del gioco, ma facendo questa domanda anche a chi, con i giochi, ha a che farci tutti i giorni da giocatore e autore. In questo caso, non autore di giochi!
La seconda domanda che ci piace fare a chi gioca da tempo: “cosa ha fatto per te il gioco di ruolo”?
Ecco infatti le risposte di Vanni Santoni, scrittore, autore di “La stanza profonda“.
Qual è la tua definizione di gioco?
Mutuo, per la seconda volta, la frase di Dostoevskij: “In ogni caso non abbandonate mai il tavolo da gioco, perché il giorno che lo farete la festa sarà finita e sarete diventati inesorabilmente vecchi.”
Mutuo, per la seconda volta, la frase di Dostoevskij: “In ogni caso non abbandonate mai il tavolo da gioco, perché il giorno che lo farete la festa sarà finita e sarete diventati inesorabilmente vecchi.”
Cosa ha fatto per te il gdr?
Direi molto. Mi ha fatto passare infinite serate esaltanti. Mi ha dato un’idea professionale – prima di mettermi a scrivere avevo ideato un metodo didattico basato sul gioco di ruolo, che mi stava dando diverse soddisfazioni. Come scrittore mi ha influenzato meno di quanto si può pensare a prima vista – essere un buon master e essere un buono scrittore sono cose diverse, che richiedono abilità diverse –, ma mi ha comunque permesso di scrivere non soltanto un libro come “La stanza profonda”, che non avrebbe potuto esistere senza ventisette anni da master e giocatore alle spalle, ma anche di ideare quel metodo SIC da cui è sgorgato il romanzo storico collettivo “In territorio nemico”, uscito per minimum fax nel 2013. Se il cofondatore Gregorio Magini ha portato al metodo la sua esperienza di programmatore, io vi ho infatti portato quella da master: del resto cosa sono i giochi di ruolo se non una narrazione collettiva?
Per altre definizioni, date da altri (più o meno) giocatori… ecco la pagina!
Vanni Santoni (1978), dopo l’esordio con Personaggi precari (RGB 2007, poi Voland 2013), ha pubblicato, tra gli altri, Gli interessi in comune (Feltrinelli 2008), Se fossi fuoco arderei Firenze (Laterza 2011), Terra ignota e Terra ignota 2 (Mondadori 2013 e 2014), Muro di casse (Laterza 2015) e La stanza profonda (Laterza 2017). È fondatore di SIC – Scrittura Industriale Collettiva).
@annabenelu
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Posted at 09:05h, 10 Marzo[…] Manca solo un mese alla scadenza delle iscrizioni. E se vale anche per voi la frase di Dostoevskij “In ogni caso non abbandonate mai il tavolo da gioco”, magari perché è lì che vi sentite davvero voi stessi, non potete perdere questa occasione per […]