Lucca Comics and Games: la prima mostra dedicata al gioco è tutta per Alex Randolph, firmatario del giuramento del sottobicchiere, a cento anni dalla nascita. Ecco il trailer del doc Rai

Lucca Comics and Games: la prima mostra dedicata al gioco è tutta per Alex Randolph, firmatario del giuramento del sottobicchiere, a cento anni dalla nascita. Ecco il trailer del doc Rai

Lucca ha scelto Alex Randolph per la prima mostra in assoluto che il festival dedica al mondo del gioco tra quelle collaterali che trovano spazio a Palazzo Ducale da quando il festival, nel 2006, è entrato nel centro storico.

Si tratta dell’autore di giochi per antonomasia, a livello internazionale. E si tratta di uno dei percorsi espositivi che trovano spazio nelle sale monumentali dello storico palazzo del governo cittadino.

“Alex Randolph, Regista di Giochi“, importante per primato ed oggetto, interessantissima e molto godibile anche solo a livello estetico, ed è a cura di Andrea Angiolino e Tiziano Antognozzi, realizzata nell’ambito delle iniziative per i cento anni dalla nascita del più noto autore di giochi in assoluto, colui che, con il “giuramento del sottobicchiere”, fu determinante per creare quel movimento che è riuscito a far riconoscere il diritto autoriale dei creatori di giochi e la pubblicazione del nome sulla scatola, proprio come da secoli accade per i libri: una vera rivoluzione nel mondo dell’editoria ludica.

Proprio quel sottobicchiere compare nell’esposizione lucchese, e non è l’unico cimelio di altissimo valore. Lo sono infatti, ancora di più, i taccuini autografi dove Randolph era solito abbozzare le pedine. Pedine che sono state prese in prestito per questa mostra, nella loro versione prototipale, dall’artigiano Angelo Dalla Venezia che le realizzata su sua indicazione e supervisione.

Insomma, entri nella mostra ed entri nella “fabbrica dei giochi” di Randolph, che vanta una ludografia di oltre 150 titoli (e che titoli!), fan, emulatori e ammiratori in tutto il mondo e titoli che hanno fatto la storia del gioco da tavolo nel mondo, come “Incognito“, “TwixT“, “Top Secret“.

“D’accordo, è stato quello che ha inventato la professione dell’inventore di giochi, è stato quello che ha costretto le aziende a mettere il nome degli autori nelle scatole. Ma in più lui nei giochi e nella vita, nei racconti che faceva, metteva poesia, filosofia, cultura, una visione del mondo. Era delicatissimo nei suoi discorsi. Tutta questa visione, tutta questa poesia , tutta questa filosofia, c’è dentro i suoi giochi. E anche dell’ironia. Quindi ha veramente portato qualcosa di più.”, dice di lui Dario De Toffoli, fondatore di Studiogiochi, giornalista, scrittore e autore di giochi, già Direttore dell’Archivio italiano dei Giochi di Udine, Best of Show alla carriera a Lucca Comics and Games 2017.

Nato nel 1922 in Cecoslovacchia, Alex Randolph è il primo autore di giochi da tavolo a tempo pieno – si legge nella biografia in mostra –: ne ha pubblicati oltre 150. Figlio di artisti e poliglotta, durante la seconda guerra mondiale serve nel controspionaggio dell’esercito americano creando giochi per l’addestramento. Poi frequenta gli ambienti intellettuali di Vienna e Roma. Dopo un romanzo ben accolto dalla critica, abbandona il lavoro di creativo pubblicitario a Boston e inizia a pubblicare giochi in scatola: il primo successo è “TwixT”, seguito da molti altri.

Vive per anni a Roma, poi in Giappone e dal 1972 stabilmente a Venezia. Inizia pubblicando giochi astratti, spesso ispirati a poker, scacchi e giochi tradizionali conosciuti in viaggio. Poi scopre i giochi per famiglie alla tedesca e adotta ambientazioni suggestive. Come in “Sagaland”, in cui occorre esplorare una foresta per trovare gli oggetti più celebri delle fiabe: vende oltre tre milioni di copie. Venezia ricorre in “Inkognito”, gioco di spie e intrighi ambientato a Carnevale, e in “Venice Connection”, ove si gioca con i tipici canali. Pubblica anche libri per bambini.

Muore il 27 aprile 2002. La lapide lo ricorda semplicemente come “Inventeur du TwixT”.

La carriera, i giochi e il messaggio di uno dei più grandi creativi del XX° secolo e del primo “autore di giochi” riconosciuto della storia sono celebrati da questa mostra, che per la prima volta raccoglie giochi, prototipi e documenti autografi inediti (i taccuini) in parte provenienti dall’Archivio Tedesco dei Giochi (selezionati da Angiolino) e che viene affiancata da un documentario Rai (catalogo RaiPlay), distribuito a partire dal 28 novembre, che partendo dagli oggetti in mostra ricostruisce la vita e le opere di Alex attraverso le testimonianze di chi ha lavorato con lui e lo ha conosciuto.

Ecco per voi il trailer del documentario Rai, curato da Andrea Angiolino, montato da Giovanni Adorni con regia di Luca Bitonte, dove trovano spazio interviste a Dario De Toffoli, Leo Colovini, Stephen Baker, Fabio Visintin e altri.

“Il documentario “Alex Randolph regista di giochi” ripercorre, nel centenario della nascita, la vita e la carriera di uno dei più importanti e prolifici autori di giochi da tavolo del Novecento – spiega lo stesso Angiolino –, con oltre 140 giochi pubblicati e bestseller da vari milioni di copie ciascuno. A parlare sono amici e collaboratori di Randolph. Anche grazie alle immagini dei suoi schizzi preparatori, dei prototipi di giochi conservati al Deutsche Spielearchiv di Norimberga, delle illustrazioni originali realizzate sotto il suo controllo, ne esce il quadro di un uomo cosmopolita e curioso, di profonda cultura, conscio che il gioco è un’attività di per sé inutile ma al tempo stesso necessaria a migliorarci la vita. Di un autore estremamente attento non solo alle regole e al buon funzionamento del gioco, ma anche alle emozioni suscitate nei giocatori dai materiali, dall’ambientazione, dall’interazione con gli avversari. Un vero e proprio regista che ha saputo coordinare coautori, artigiani del legno e della plastica, illustratori, grafici ed editori nella realizzazione di giochi curati in ogni aspetto. Che si è battuto per il riconoscimento del ruolo autoriale nei giochi e che ha sempre aiutato gli aspiranti autori a entrare in questo settore.”

La mostra è realizzata in collaborazione con il Deutsches Spielarchiv/Museen der Stadt di Norimberga e con la partecipazione attiva di fondamentali compagni di viaggio di Randolph come Leo Colovini e Dario De Toffoli di Studiogiochi, e Gianluigi Pescolderung di Studio Tapiro.

La mostra è aperta a ingresso libero dal 15 al 27 ottobre 2022 con il seguente orario: feriali ore 15 – 19, sabato e festivi ore 10 – 13 e 15 – 19. Chiuso il lunedì. Dal 28 ottobre al 1° novembre ingresso con biglietto, ore 9.00- 19.00.

Per approfondire, ecco il link a una puntata di Wikiradio su Alex Randolph.

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