Lucca Comics & Games 2024: allestimenti di classe per le sei mostre di Palazzo Ducale

Lucca Comics & Games 2024: allestimenti di classe per le sei mostre di Palazzo Ducale

Con l’apertura delle mostre di Palazzo Ducale si è entrati ufficialmente nel ‘mood Comics 2024’ e può partire il conto alla rovescia che porterà, il 30 ottobre, all’inaugurazione ufficiale del Festival lucchese.
Al taglio del nastro – come da tradizione – hanno preso parte tutte le cariche cittadine che hanno così ‘benedetto’ l’apertura di questa edizione di Lucca Comics & Games.

Le mostre ospitate a Palazzo Ducale sono in tutto sei e rappresentano la parte più ‘culturale’ della manifestazione. Aperte a ingresso libero, dureranno fino all’ultimo giorno di Lucca Comics & Games, il 3 novembre.

La mostra sicuramente più di richiamo è quella dedicata all’autore dei tre poster che illustrano il Festival e che, nell’anno del centenario della morte di Giacomo Puccini, non potevano che essere dedicati al Maestro lucchese. «Yoshitaka Amano: Press Animae To Play» è il titolo della mostra a Palazzo Ducale che, di fatto, rappresenta una sorta di anteprima della grande esposizione che sarà dedicata al Sensei a Milano. Anteprima non solo nel senso temporale, cioè che precede quella milanese, ma anche come opere presentate.
A Palazzo Ducale, infatti, sono esposti i lavori ‘giovanili’ di Amano, quelli dedicati all’animazione, ambito nel quale ha dato vita a personaggi che sono entrati nell’immaginario collettivo. Nei quindici anni che ha trascorso lavorando per lo studio di animazione Tatsunoko Production come animatore e come character designer, ha dato vita a personaggi che hanno scritto la storia dei cartoons, quali Mago Pancione, Judo Boy, Ape Magà, Pinocchio, Yattaman, Hurricane Polimar e, su tutti, Tekkaman.

La mostra di Amano è la prima che si incontra – come sempre accade per chi ha realizzato il poster (o, in questo caso, i poster) della manifestazione – nel percorso delle mostre. Un ingresso assolutamente suggestivo, con un tunnel decorato con i lievi disegni del Sensei ad accompagnare verso una ‘tenda’ che si apre, svelando (al momento) due dei tre poster. Da lì, parte la magia del tempo che fu: gli anni giovanili di Amano, ma anche la gioventù di molti visitatori o di coloro che hanno recuperato la visione di quegli anime sulle varie piattaforme. Non sono molte le opere in mostra, ma bastano per comprendere l’arte del Sensei.

Sono previste anche delle visite guidate per questa mostra, accompagnati dal curatore Fabio Viola, il 30 ottobre (alle 17), il 1° novembre (alle 17:30) e il 2 novembre alle 14:30. Per quanto riguarda la presenza di Amano a Lucca, questi sono i principali appuntamenti dove sarà possibile incontrare il Sensei: il 30 ottobre alle 11 per la cerimonia di apertura di Lucca Comics & Games, quando svelerà il terzo poster di LC&G; il 31 ottobre alle 16, al Teatro del Giglio quando prenderà parte a un Q&A sulla sua carriera e sulla mostra milanese e il 1° novembre alle 13, all’Auditorium San Francesco, per un evento interamente dedicato alla community. Ovviamente, oltre questi appuntamenti ammantati di ufficialità, vi sono due momenti dedicati al firmacopie, all’interno del padiglione.

«Carmine Di Giandomenico: Contrappunti» è l’omaggio di Lucca Comics & Games a questo raffinato autore. In questo caso, gli organizzatori, per non perdersi attraverso i rivoli delle storie, delle immagini e delle collaborazioni, hanno deciso di selezionare i passaggi più significativi della sua carriera. «Come sulle linee dello spartito musicale – spiegano – vogliamo far viaggiare il visitatore attraverso le note che l’autore ha disseminato all’interno delle tavole». E, infatti, si parte dagli esordi con ‘Examen’, per passare alla lunga e proficua collaborazione con Alessandro Bilotta, attraverso le tavole di ‘Giulio Maraviglia’ e ‘La Dottrina’, per soffermarsi su ‘Oudeis’, prima opera da autore completo di Carmine Di Giandomenico.

Si arriva, quindi, all’approdo alla Marvel per la quale realizza storie memorabili con Daredevil, Magneto e I Fantastici Quattro. Da qua, al passaggio alla DC Comics dove è ‘deus ex machina’ del rilancio di Flash fino ad arrivare alla miniserie, scritta da Chip Zdarsy ‘Batman Knight’.  «La musicalità dell’autore non è solo all’interno delle tavole – dicono ancora gli organizzatori – ma si completa con la realizzazione di ‘Leone’ con Francesco Colafella, dove si racconta di un musicista emigrato nella Grande Mela a inizio dello scorso secolo, fino ad arrivare alla realizzazione del video che accompagna l’ultimo brano di Claudio Baglioniultimo brano di Claudio Baglioni. Quando si parla di ‘autore completo’, dobbiamo pensare al percorso di Carmine Di Giandomenico che, nei primi trent’anni di carriera, è già riuscito a realizzare opere di altissima qualità».
Qua siamo di fronte a un allestimento abbastanza classico, ma tutto sommato efficace: si scelga un percorso o l’altro, si arriva sempre alla musica, che si trova in fondo alla Galleria dell’Ammannati, con il lavoro effettuato per Claudio Baglioni. Quella proposta è una passeggiata in una delle sale più suggestive, accompagnati da personaggi familiari come Batman, Superman o Zagor e moltissimi altri, ‘visti’ con gli occhi di Di Giandomenico. Qua le opere e le tavole originali davvero non mancano e danno il senso di quello che è il lavoro di questo artista e di come si sia approcciato a personaggi che hanno fatto la storia del fumetto, dandone una sua interpretazione, dal segno netto e pulito.

In occasione della visita di Jean-Pierre Dionnet, uno dei fondatori della seminale rivista Métal Hurlant, Palazzo Ducale ospita la mostra ‘Jubilé Hurlant’. A pochi anni dai fermenti del ’68, Métal Hurlant sembrò realizzarne le promesse: l’immaginazione al potere. Qua esplose Moebius, l’identità mutante di Jean ‘Gir’ Giraud; Philippe Druillet, tanto espressionista e contorto, quanto il compare era aereo e apollineo; vi trovò casa Richard Corben, il maestro dell’iperrealismo americano e ancora Caza, Jodorowsky, Giménez e molti altri.

La rivista, fino al 1987, rappresentò a pieno titolo una ‘rivoluzione in progress’, dimostrando che un altro fumetto era possibile. Nelle sale di Palazzo Ducale, quindi, si possono ammirare cinquant’anni di travagliata ma esaltante vita editoriale di una rivista di culto, culminati nel rilancio del 2021.

E’ questa – forse – la mostra più interessante anche come allestimento: la possibilità di sfogliare le riviste cartacee che ci offre il nucleo centrale dell’esposizione è qualcosa di originale, che rende la mostra diversa: mentre tutto attorno si viaggia sulle ali delle tavole originali e delle copie dell’esordio di questa rivista che ha riscritto i canoni della fantascienza, il centro della Sala è ‘occupato’ da tavoli con a disposizione le copie della rivista e da esposizione di opere, si passa velocemente a un percorso esperienziale a 360 gradi.

Ma le mostre di Palazzo Ducale non hanno confini, come dimostra ‘Kamimatuna, le nostre parole di libertà: Takoua Ben Mohamed, Zainab Fasiki, Deena Mohamed’ che esplora l’arte sulle altre sponde del Mediterraneo, con le loro voci distintive.

In mostra vi sono le opere di tre autrici che si fanno portavoce dei mutamenti nei loro Paesi d’origine: Tunisia, Marocco ed Egitto: grazie alle loro opere, le tre artiste mostrano un originale spaccato umano, politico e sociale di questi tre Paesi. In un percorso fatto di segni diversi, incisivi  e potenti, le tre artiste, con la loro raffinata arte, mostrano vite e simboli di una nuova generazione che reclama a gran voce una libertà reale. Nei loro segni potenti, la metafora incontra la realtà (anche ordinaria) e l’ironia diviene strumento per mostrare le storture del presente, il sogno e il desiderio sono lo specchio di quel che è assente nella quotidianità e i diritti delle donne hanno qua forma reale.

Questa esposizione è decisamente interessante per il forte messaggio di voglia di libertà che traspira dalle opere in mostra. Opere che, però, sono relativamente poche o, quantomeno, poche rispetto alla voglia che si potrebbe avere di approfondire la conoscenza di queste artiste. E’ altresì ovvio che lo scopo di questa mostra è un altro e va a coprire un altro tema, spostando i riflettori su quello che è il desiderio di una vita normale in Paesi così vicini geograficamente e così lontani come mentalità. Non è un caso che fondamentale per questa esposizione sia l’allestimento, assolutamente originale e di grandissimo impatto. Affascinano i colori che richiamano il Mediterraneo: il giallo solare, l’arancio, che contrastano con le figure viola o fucsia o le tavole dai colori scuri o comunque netti. Un allestimento veramente da 10 e lode che, da solo, rende giustizia al messaggio lanciato da queste artiste.

Uno degli ospiti di punta dell’edizione 2024 di Lucca Comics & Games è sicuramente Kazu Kibuishi, autore capace di unire più anime e raggiungere il cuore di giovani lettori e lettrici, accompagnandoli in mondi fantastici, diffondendo l’amore per la lettura attraverso il linguaggio della graphic novel.

La sua saga ‘Amulet’ che si è aggiudicata alcuni dei più importanti riconoscimenti quali ‘best seller’ del New York Times, l’ALA Best Book for Young Adults e, in Italia, pubblicata da Il Castoro, vede a Lucca il suo epilogo con il nono volume che sarà protagonista di un’attesissima presentazione nei giorni del Festival.

L’artista è al centro della mostra ‘Kazu Kibuishi: architetto di mondi fantastici», una monografica che vede celebrare lo straordinario talento di questo artista. «L’esibizione – dicono gli organizzatori – ne esplora l’universo immaginifico, dalle illustrazioni vibranti ai racconti avvincenti. Un viaggio tra le sue opere più importanti, e, al tempo stesso, l’occasione per raccontare il processo creativo e le tecniche dietro le sue storie straordinarie». E, in effetti, le immagini di questo artista, così come le sue storie, hanno il potere di catturare lo sguardo e proiettarlo verso nuovi mondi.

La mostra si presenta in modo molto tradizionale, ma non per questo meno di impatto: azzeccatissimi i colori che accompagnano le tavole in mostra e molto interessante la stampa a colori e dimensioni ‘poster’ dei lavori di questo artista sopra le quali sono sistemate le tavole originali dell’autore, cosa questa che ci porta a fare un immediato raffronto tra il risultato iniziale e finale del lavoro e che ci aiuta a comprendere meglio questo artista.
La parte centrale della sala, poi, è dedicata a Harry Potter e alle copertine che Kazu Kibuishi ha realizzato per illustrare le storie del maghetto: una bella ‘isola’ che proietta in un mondo fantastico il visitatore.

Last but not least, “Francesca Ghermandi: Il Pianeta Intergalattico. Fumetti, Disegni e Oggetti” è la mostra che fa conoscere in maniera più approfondita questa artista, attraverso il meglio della sua produzione.

Una mostra folle, dove si trovano cose diversissime tra loro in esposizione che riescono a far comprendere meglio l’anima di questa artista. Girando per la sala a lei dedicata, si capisce perfettamente che Francesca Ghermandi non si pone certamente confini artistici, ma probabilmente nemmeno mentali: si trovano dai sassi ai foulard, dalle tazze alle t-shirt e, ovviamente, alle tavole originali. Quello che propone un fumetto che è sintesi tra pittura, design, narrativa, teatro e musica. Un fumetto sperimentale a cui Ghermandi – che è anche illustratrice – presta le sue notevoli arti visive, creando un personale universo pop, dai distinti contorni dark. «A partire dagli “cortometraggi su carta” di Pastil – spiegano gli organizzatori – fino alle graphic novel di più ampio respiro, come Cronaca dalla palude (Coconino Press) e il recentissimo I misteri dell’oceano intergalattico (Eris Edizioni), la mostra propone una sintesi completa della carriera di un’autrice straordinaria. Un invito a immergersi in una navigazione attraverso l’immaginazione di un’artista che continua a sfidare e affascinare con la sua visione unica». Anche in questo caso, l’allestimento ha la sua importanza: la versatilità artistica della Ghermandi si rispecchia fedelmente nel come vengono proposte le sue opere e, in questo modo, le valorizzano al meglio.

Le mostre saranno aperte a ingresso libero fino al 29 ottobre dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Chiuse il lunedì. Dal 30 ottobre al 3 novembre, invece, faranno orario continuato dalle 9 alle 19.

 

 

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