02 Nov 2024 Io, noi, gli altri. Le radici. Un gioco per capire i meccanismi delle decisioni politiche sulle sorti delle persone.
Giocare con le Radici. Alla Library di IMT abbiamo provato, su invito, una RUN dell’edu-larp voluto e promosso da Federludo, realizzato da uno staff proveniente da tre diverse realtà larp italiane: Eryados (qui a Gattaiola abbiamo giocato al bellissimo Project K.L.A.R.A), WHLive e GRVItalia, tra le associazioni di più alto livello ed expertise del settore, in Italia, che hanno scelto di condividere know how, esperienza e sforzi per dare vita a questo piccolo, ma ambizioso progetto.
“Radici nasce con l’intento di offrire un’esperienza ludica completa, ma anche di promuovere un percorso di consapevolezza su tematiche collettive, con un focus sulla coscienza civile e civica – dichiarano -. Il progetto esalta il concetto di responsabilità personale, creando uno scenario immaginifico in cui alte cariche pubbliche, interpretate dai partecipanti in rappresentanza di paesi immaginari con economie sviluppate e ad alto tasso democratico – il cosiddetto “primo mondo” – si confrontano su un tema cruciale: i flussi migratori”.
E la tematica dei flussi migratori è vecchia come gli uomini e sempre attuale. Non è banale entrare in una simile simulazione: ogni giocatore è chiamato a interpretare il delegato di una nazione, rappresentandone gli interessi e le politiche in un consesso internazionale. Tutte le nazioni hanno nomi di fantasia, e questo aiuta a focalizzarsi sui temi e non sui “nazionalismi”, e ciascuna ha come obiettivo far votare i propri emendamenti. Lo sviluppo del gioco è tutto nel dialogo tra le nazioni ma la parte più significativa non è tanto quella, quanto i contenuti informativi che gli autori hanno voluto mettere al termine (e che non svelerò.
Ho pensato alcune cose e le riporto brevemente, sperando magari di poterci tornare sopra a mente più fredda: c’è un bello scalino nel fatto di dover imparare in pochi minuti la “scheda personaggio” di una nazione e i suoi rapporti con le altre “al tavolo”. Mi ci ero già provata con il Climate Action Simulation Game, provato questa estate a FirenzeGioca Summer Edition, ed occorrono buone competenze di gioco. Per contro, se fatto in un ambito didattico, questo momento di apprendimento può essere fatto con i tempi e le modalità migliori per il contesto e rappresentare un forte momento di formazione, anche “flipped classroom”.
La parte del dialogo e mediazione con gli altri rappresentanti non ha difficoltà per un giocatore di ruolo con esperienza (lo eravamo in molti ed io ero in squadra con Andrea Angiolino! <3), ma le più interessanti sono le fasi successive.
Amo da sempre il debriefing e ritengono che sia SEMPRE l’elemento più stimolante, al tavolo o in piedi. E in questo caso è il vero punto di svolta, il vero momento significativo della situazione ludica. Il vero momento di apprendimento.
“L’obiettivo, attraverso tecniche larp, è mostrare la dicotomia tra la ragione di stato e l’approccio umanitario dietro le politiche migratorie. Radici non giudica moralmente le scelte dei partecipanti, ma vuole condurli a riflettere su come ogni decisione politica abbia effetti concreti nel mondo reale”.
L’evento è stato ospitato dalla Scuola IMT Alti Studi di Lucca, all’interno del palinsesto organizzato dal Game Science Research Center.
Radici si inserisce nel contesto di proposte di attività ludiche per il cambiamento propugnate da Federludo, la Federazione Nazionale delle Associazioni Ludiche Italiane, costituita nel 2018. Guidata dalla Carta dei Valori Ludici, assunta a documento costituente al pari dello Statuto, Federludo si impegna a fare da collante fra le molteplici realtà che la compongono: ascoltare, collaborare, supportarsi, queste le parole chiave del suo operato, sempre volto al servizio del mondo ludico in modo inclusivo. Motore principale della Federazione è l’aggregazione poli-ludica, vera chiave di volta su cui crescere e trarre forza.
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Le foto sono di Ethan Ricci.
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