24 Giu 2021 Ispirazione. E dove l’ho trovata, oggi.
“Non esiste buono e cattivo tempo, ma solo buono e cattivo equipaggiamento” (Robert Baden-Powell). Questa frase per sottolineare quanto è stato utile il corso “Elementi per ludotecari” che ho appena finito di seguire, che ha messo insieme un panel con alcuni dei nomi più importanti di questo settore culturale in Italia.
L’ha detta Andrea Mari, ideatore, realizzatore, e coordinatore di numerosi progetti sui temi dei diritti dei ragazzi e di cittadinanza e di gioco, il docente che ha tenuto l’ultimo incontro. E mi è parsa particolarmente adatta in questi giorni di pioggia.
Utile e anche bello! Lo hanno organizzato Emanuele Cristallo (associazione zio Ludovico) e il CSV Basilicata (chapeau!), che ha riunito per 14 incontri dal 29 aprile a oggi un centinaio di persone da tutta Italia ad ascoltare 10 relatori fantastici, alcuni dei quali davvero.. inspiring!
Il gioco è, sì, la regola, ma è soprattutto la poesia, che sta intorno alla regola.
Così siamo passati da teoria e storia del gioco e proporre attività ludiche con la formatrice ed autrice di saggi sul gioco Romina Nesti, che ha dato un forte contributo al corso, al docente dell’Unibo e autore di riferimento Roberto Farné su gioco e educazione (“Il gioco ha dei lati oscuri, non è tranquillo! Cit.), poi Carlo ‘Ludomastro’ Carzan e il suo tirar fuori giochi da qualsiasi cosa (la lezione si chiamava “fondamenti di game design: l’arte di giocare e progettare un gioco per la didattica”!) a un focus su abilità cognitive, relazionali e soft skills nel gioco con il ricercatore in psicologia e neuroscienze Alan Mattiassi, poi l’espertissimo di educazione digitale Marco Vigelini per usare i videogame in ludoteca e a scuola in particolare con Minecraft Education Edition, al gioco per tutti, e la sua importanza “fisica” e “corporea” (quanto ci manca in questo periodo mettersi tutti sotto il paracadute!) con lo scrittore, giornalista e autore di giochi Beniamino Sidoti, fino a Paolo Munini (Ludoteca comunale di Udine) sulla gestione di una biblioteca.
Caldi o molto caldi, per il livello emotivo, poetico e ispirativo, gli ultimi incontri sono stati un crescendo: con Marina Santinelli, formatrice del Cemea Toscana, sul lavoro educativo dell’educatore che parte dal senso e dall’esperienza del gioco, con Beniamino Sidoti e Andrea Angiolino, autore di giochi e giornalista, su quanto il gioco offra bellezza e chiave di mondi, con Andrea Mori perché il gioco è una bandiera di libero pensiero, di costruzione di futuro, indispensabile e troppo spesso ammainata.
Un viaggio è bello se lo si fa con la giusta compagnia, così devo proprio dire che l’incontro con i corsisti, anche da remoto, anche on line, anche in videochiamata, anche a telecamera spenta, anche con tutta questa distanza (il vento contro, il sole a sfavore!), anche con questo abisso che ci divide, anche senza guardarsi negli occhi, sentire gli odori, percepire i bisbigli, intendersi con lo sguardo (tutte cose che “fanno gruppo”), tirare gomitate al vicino e raccontargli una storiella e farsi una risata…. Beh anche senza tutto questo che talvolta è la parte migliore dei corsi, è stato bello sedersi con questa compagnia.
Ispirazione è la parola che direi adesso, se qualcuno mi invitasse al gioco del riassumere in una parola tutta questa esperienza.
Ispirazione è quello di cui abbiamo bisogno.
Ispirazione è il nome del mio prossimo personaggio,
la mia parola da far indovinare,
l’anagramma di espirazioni (così mi rilasso) ,
è il mio “considero valore” in questo momento,
è il motivo della mia gratitudine.
Ce ne vorrebbero ancora e ancora, di momenti belli come questo.
Ci giochiamo di nuovo?
“Non esiste mai l’ultimo gioco. Ce ne può sempre essere uno dopo.” (cit.)
@annabenelu
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