@FirenzeGioca come a *Lucca* tanti anni fa… per gioco e per amore!

@FirenzeGioca come a *Lucca* tanti anni fa… per gioco e per amore!

FG2014-obihall-ph Simone CresciEra la prima volta che andavo a FirenzeGioca. E devo dire che mi ha stupito.
Non per la varietà di associazioni, espositori, amici ludici presenti, né per le migliaia di visitatori. Non per i colori dell’area junior, che uno dice che ci vuole a farla, e invece sfido chiunque ad organizzare dal niente, per volontariato e senza fondi, una qualsiasi cosa.

Ma il team dell’associazione ProGioco Firenze ce l’ha fatta. Grazie all’occhio buono della politica, quello che riesce a vedere il valore intrinseco delle cose (e qui spezzo un intero lanciere all’assessore in favore dell’assessore allo sport del Comune di Firenze , Andrea Vannucci, ed al presidente del Consiglio di Quartiere 2, Michele Pierguidi), alla determinazione e alla capacità di fare squadra di un manipolo di donne e uomini capitanati da Mirella Vicini, per la 19ma volta la magia è diventata realtà.

Quale magia? Quella di giocare e divertirsi. Di stare bene. Mi sembra un paradosso scriverlo, ma come riflettevo in questi giorni con <3Emma<3 (>^_^<), alla fine quello che con la crisi è davvero difficile continuare a preservare è una qualità della vita decente. Il che vuol dire anche avere tempo libero (non “avere tempo perché non si lavora”) ed avere la libertà di gestirlo (avendone a sufficienza) tra affetti e interessi. E a FirenzeGioca si possono unire le cose (gli affetti e gli interessi), in qualunque punto della fiera vi troviate.

FirenzeGioca è una fiera con due anime: quella dentro il teatro, con negozi, associazioni e ludoteca, i compagni di gioco di (quasi) ogni fiera, adulti e adulti in fieri: una comunità di persone che si conoscono ed hanno relazioni oltre le fiere.
E quella fuori, sui gonfiabili, a divertirsi con i ritrovati dell’Ingegneria del Buon Sollazzo, a mangiare caramelle: un luogo per figli, papà, mamme, nipoti, nonni e zii, niente affatto scollegato dall’altro, ma anzi dove si impara a giocare insieme, e magari dove il gioco diventa una passione, un modo per vivere meglio, per gustarsi la vita e… gli affetti.

Già, si torna agli affetti. Perché se il gioco per me è un “antico amore”, nato quando quattordicenne ho iniziato a frequentare sempre più da vicino e con sempre maggiore coinvolgimento Lucca Games, lo è senz’altro anche a causa della rete di amicizie che vi è indistinguibilmente cucita intorno.
Intorno al tavolo (da gioco), intorno al cerchio, intorno all’anima.
Mi piacciono i giocatori onesti: quelli che mettono in gioco se stessi e che considerano il gioco una situazione alla pari, sempre, in cui *stare*. *Insieme*.

Per quanto, quindi, abbia avuto l’onore di fare la “donna nell’alto castello”, curando per i 2 giorni la cronaca social e i comunicati stampa dal piano superiore dell’Obihall insieme a Simone Cresci che ha scattato foto (>^_^<), mi sento di dire che a FirenzeGioca mi sono sentita come a “Lucca” tanti anni fa: in un posto dove vivi i valori di comunità, di scambio, di amatorialità nel suo senso positivo, di coinvolgimento/investimento diretto, personale e gratuito di tutti, dove conosci tutti. Ho sentito quel brivido che alla fine di un’avventura pensi che hai fatto tanta fatica, ma qualcosa di buono di sicuro hai seminato nel mondo e nelle persone, grandi e piccole (di età), che sono venute a giocare. E quello che quello che hai ricevuto è più di quello che hai dato.

Grazie Mirella, Erika, Vanessa, Leonardo, Giovanna! Grazie e complimenti a tutto lo staff per avere sognato e poi realizzato FirenzeGioca in questi 19 anni! E per i prossimi 19!

>^_^< Cenere e @annabenelu

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