
01 Mag 2025 Le parole del gioco: l’Italia festeggia a Urbino la giornata mondiale del gioco
L’Italia festeggia a Urbino la giornata mondiale del gioco!
Da sabato 30 maggio a lunedì 2 giugno 2025 nella Fortezza Albornoz, autori, giocatori e stampa specializzata grazie al primo festival del giornalismo ludico italiano, si incontrano per un confronto su temi e pratiche ludiche, quest’anno dedicandosi in particolare al tema “Le parole del gioco”.
Quello che accadrà in questa trentesima edizione, a ingresso libero, ce lo racconta il direttore artistico, Alessio Spalluto, tra le altre cose vincitore, con “Vuol ballare il valzer con me?“, della prima edizione del contest organizzato da Gradara Ludens 2024 in collaborazione con Io Gioco, “Un gioco con Ennio”, dedicato al grande ludologo Ennio Peres.

Quando e come nasce questa manifestazione?
“Urbino in gioco” è una manifestazione che tra alti e bassi è arrivata alla trentesima edizione, in continuità con il festival italiano dei giochi che si è tenuto a Urbino nel 1994. Ma è solo da 10 anni che, in diventando “ufficiosamente” il festival ufficiale della Giornata Mondiale del Gioco, è cresciuto oltre le mura cittadine fino a diventare quello che è oggi.
Chi sono gli organizzatori e i sostenitori?
Il primo e principale organizzatore è la ludoteca del club IDDU aps, a cui negli anni si sono unite molte realtà, solo per citarne alcune: Proloco, Comune e università di Urbino, LibroTiraLibro, FudoGames e da quest’anno IoGioco. Dal momento che nel più puro spirito della condivisione ludica ci ostiniamo a voler mantenere la manifestazione totalmente gratuita nonostante l’offerta di attività sia di edizione in edizione più ricca e completa, la manifestazione esiste grazie a diversi piccoli contributi e sponsorizzazioni di note aziende ludiche e imprenditori locali.
Quando si tiene, con quali orari e luoghi?
Il festival è sempre intorno alla data ufficiale della Giornata Mondiale del Gioco (28 maggio), quest’anno durerà quattro giorni (30 maggio – 2 giugno), aprendo tutti i giorni dalle 9 del mattino fino a mezzanotte, tranne il 2 giugno che chiuderà alle 19. La location è la splendida Fortezza Albornoz non solo perché vi si gode una vista magnifica sulla città di Urbino, ma perché da sempre è un luogo del gioco nel senso più ampio del termine.
A chi si rivolge? Cosa offre questa edizione?
Se alle sue origini la GMG era un’attrattiva soprattutto per gli appassionati dei giochi da tavolo, oggi considerando quanto il gioco sia un linguaggio universale il festival riesce a parlare a un pubblico enormemente diversificato che include i giocatori di gdr, i bambini e tutti quelli che si interessano agli aspetti più propriamente culturali dell’attività ludica come educatori ludici, ludologi, autori, editori, scrittori, docenti e giornalisti. Non per nulla il tema di quest’anno è Le parole del gioco.
Il programma procede su due binari che si intersecano continuamente, su uno corre il “gioco giocato” nelle attività della ludoteca, dell’area gdr, dell’area autori, delle proposte per i più giovani come i giochi giganti e quelli tradizionali. Sull’altro ci sono i workshop e gli eventi culturali che si susseguiranno sul palco centrale a ritmo serrato per tutto il festival e, che in forma di panel, conferenze, interviste e tavole rotonde verranno anche trasmesse in streaming dal nostro media partner IoGioco.



Chi sono gli ospiti di quest’anno?
Gli ospiti sono in un certo senso il motore della manifestazione e ci fa grande piacere come nelle ultime edizioni in tanti ci contattino per portare il loro contributo. Il primo ospite è sempre il “patron” della GMG, la persona che negli anni si è spesa tantissimo per il festival: Andrea Angiolino. Insieme a lui ci saranno una trentina di personalità di primo piano tra cui Andrea Tupac Mollica, Roberto Grassi, Luigi Coccia, Romina Nesti, Riccardo Masini col gruppo di Ludostoria, i Dice on Time, Mirko Pelliccioni, Alessandro Bogliolo, e molti moti altri. Senza dimenticare Massimiliano Calimera e l’intera redazione di IoGioco.
Ci sono dei progetti speciali?
Nella mia testa sono tutti “speciali” ma visto che il tema di quest’anno ha portato a un grosso focus sul librogame citerò quelli che riguardano la letteratura interattiva. A ottobre abbiamo lanciato il concorso nazionale “libro game in classe” a cui hanno partecipato circa trenta scuole da tutt’Italia che attraverso laboratori didattici seguiti da Andrea Angiolino e da un team di esperti ha portato ai racconti che pubblicheremo e premieremo durante il festival.
Sempre parlando di libro game segnalo la mostra “40 anni di libro game in Italia” che abbiamo organizzato dal 02/05 al 02/06 dove grazie al contributo dei maggiori autori italiani si ripercorre la storia e l’evoluzione di questo fenomeno letterario.
Infine c’è Il tesoro perduto dei Montefeltro, un urban game in forma di libro game diffuso dove i giocatori si caleranno nei panni di archeologi e costruiranno il loro percorso d’indagine nell’area panoramica di Urbino, risolvendo via via enigmi fino a risolvere un antico mistero.
Tra le novità la più importante è senz’altro la partnership con IoGioco che organizza all’interno del festival un evento eccezionale, il primo festival del giornalismo ludico italiano, che vedrà tantissimi ospiti partecipare a decine di panel e incontri col pubblico. Ci sarà un programma dedicato solo a questo ma si preannuncia come qualcosa di inedito e segnante nel panorama culturale nostrano.


Alessio Spalluto, come direttore artistico della manifestazione, oltre ad occuparsi del programma, crea anche alcuni giochi ad hoc per ogni edizione come l’urban game, il gioco nel labirinto.
Qual è il tuo rapporto con il gioco?
Da che ho memoria ho sempre preferito creare giochi anziché giocarli. Attraverso le esperienze ludiche ho avuto modo di approfondire prima, e riversarci dopo, il mio bagaglio esperienziale di medico e artista. Oggi considero il gamedesign una forma d’arte con pari dignità della scrittura, la pittura e la composizione musicale. Nel mio caso è una tappa (probabilmente la finale) di un percorso artistico iniziato 25 anni fa che come scultore mi ha portato negli ultimi a esporre in giro per l’Europa e ad avere opere permanenti in musei e spazi pubblici.
E il tuo curriculum ludico?
Mi sono affacciato al mondo del gamedesign professionale nel 2019 quando è uscito il mio primo gioco “apocalypse survive” per Minos Games, poi in questi anni con editori diversi sono stati pubblicati diversi miei titoli sia gdt che gdr e giochi di narrazione. Strada facendo alcuni hanno vinto dei premi tra cui il premio Chiosso, il gdr adventure award, il premio Italia Medievale, l’opd4play e il recente “un gioco con Ennio”, il contest per completare l’ultima opera del grande Ennio Peres. Rimane un’attività che faccio per passione, ma nel tempo ho sviluppato una certa affinità trasversale per i giochi con componenti psicologiche e gli investigativi, ragion per cui sono stato relatore di diverse conferenze e articoli (per esempio per il CICAP) dove si indaga il rapporto tra gioco, razionalità e scienza.
Salutiamo Alessio da collezionisti di risposte: Cosa è per te il gioco?
Per me il gioco, è esattamente quello che ci dicono le neuroscienze: un grande motore di crescita personale e sociale, e il più divertente aggiungerei. Parallelamente crearlo, lo vedo come una forma d’arte, con la differenza che non si usano pennelli o sgorbie ma dadi e carte, che non si lavora con forme e colori ma con esperienze di gioco e emozioni.
Urbino in gioco
30 maggio-2 giugno 2025
Fortezza Albornoz – Urbino
ingresso libero
Per info: pagina Facebook, pagina Instagram.
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