Dirò solo che, qui, statue enormi, plastiche e colorate come gonfiabili si guardano come steli dell’Isola di Pasqua. I colori brillanti, gli specchi a scaglie e le ceramiche decorate vi prendono in giro confondendo i sensi e mascherando che sono (siamo) solo polvere.
I molti sensi di lettura conducono in un sentiero intellettuale bello e vano. Ma vorreste restar soli per provare il brivido di abbandonarvi a quei sibili inquietanti che vengono dalla pancia della Giustizia, a quegli occhi impietriti che appartengono al pappagallo Sole, alla limpida liquidità della Fortuna, che è un gioco di incastri e ingranaggi, e per passare la notte nella pancia dell’Imperatrice, che è una casa con bagno camera cucina salone funzionanti (all’epoca) ma interamente ricoperti di specchi. E con terrazza, vista cielo.